Il Sud placentare: “A sud delle cose” del calabrese Pasqualino Bongiovanni e “A sud del mio cuore” del siciliano Pippo Pollina – Costajonicaweb.it – 26 agosto 2013

CostaJonicaWebCaro Tito, il prof. Felice Campora, brillante scrittore e poliedrico artista di Amantea (Cosenza), il 21 agosto 2013 mi ha inviato per mail una preziosa ed illuminante frase pubblicata nel 1939 dalla storica Geltrude Slaughter, docente all’Università del Wisconsin (USA), nel libro “Calabria the first Italy” (Calabria la prima Italia): “E nella mia mente giunsi alla conclusione che la Calabria è uno dei più importanti e meno conosciuti centri delle forze che hanno fatto il nostro mondo moderno”. Egualmente può essere detto della Sicilia, isola prediletta dagli Dei del Mediterraneo e dalla Storia. Calabria e Sicilia sono e rappresentano il Sud più profondo e più vero, italiano ed euro-mediterraneo. Nonostante le tante (forse troppe) contraddizioni (ma chi non le ha, palesi o nascoste?), i nostri popoli calabro-siculi hanno avuto in sorte, quasi per splendida compensazione, tutto un caleidoscopio di antiche saggezze, di lussureggiante natura, di grandi valori, di intensi sapori e universali saperi, di seducenti suggestioni tali che da millenni restano sempre vivi, esuberanti e significativi nel mondo. edizione spagnola a sud delle cose E’ questo il nostro Grande Sud, “opposto” al Grande Nord … Nord del mondo che, alla prova dei fatti, sta “imponendo” al Sud del mondo la propria visione delle cose (industrializzazione irrazionale che necessita di un consumismo bulimico altrettanto irrazionale, prosciugamento rapido delle risorse naturali e conseguenti moltiplicazioni di conflitti d’ogni genere, con fortissimi ed insostenibili squilibri, suscitando desideri inutili e dannosi senza cercare di risolvere i veri bisogni fondamentali della gente). Ma è possibile rovesciare tale visuale e vedere le cose dal Sud o, meglio, dalla parte del Sud, usando la parola magica del “riequilibrio”?…

 bozza-manifesto-Suden 12.08.2013 veronaCosì, ci stanno provando in tanti ad evidenziare le “ragioni e le regioni del Sud” per avversare questa corsa sfrenata del Nord verso la disgregazione del nostro pianeta. Basta troppo Nord! Fermiano il Nord! Facciamolo ragionare! Aiutiamolo a riconciliarsi con la vera Vita, la vera Natura, la vera l’Umanità! Usiamo le antiche e salvifiche spiritualità del Sud per guarire le follie del Nord. La “slow life” (la vita a misura umana) contro la “fast life” (vita veloce, ma per andare dove?). Sud life!… Il senso della misura, dell’armonia e del riequilibrio, la frugalità, la solidarietà e la reciprocità contro gli egoismi e gli eccessi di ogni genere. Riequilibrio, riequilibrio, riequilibrio! A tale proposito, il poeta calabrese Pasqualino Bongiovanni e il cantautore siciliano Pippo Pollina fanno parte proprio di quel genere di Calabria e di Sicilia che, espressione del migliore Sud del mondo, non è ancora caduto nelle tentazioni, nella corruzione e nelle complicità della disastrosa filosofia del Nord del mondo. Entrambi questi intellettuali, come tanti altri, tentano di dare l’allarme per evitare il peggio ai danni dell’Umanità e dell’intero pianeta. E propongono, appunto, di dare spazio al Sud, evidenziando che c’è un “Sud” in tutte le cose. Persino il cuore ha un proprio “Sud”.

Bongiovanni

Pasqualino Bongiovanni (www.pasqualinobongiovanni.it) è nato nel 1971 a Lamezia Terme (Catanzaro). Ha conseguito il diploma di chitarra classica al Conservatorio di Foggia e la laurea in lettere alla Sapienza di Roma. Insegna materie letterarie nelle scuole, tiene corsi di chitarra ma, soprattutto, amando i grandi valori culturali e civili, si impegna fortemente nella valorizzazione di temi e personaggi che hanno valenza universale (come, ad esempio, il compianto poeta Franco Costabile) oppure i diritti civili dei più deboli (come i migranti). Ho conosciuto personalmente il prof. Bongiovanni a proposito della pubblicazione del suo primo libro di poesie (segnalatomi da mia cugina Mariagiovanna Lanciano di Soverato) “A sud delle cose” (Roma, 2006), un titolo che è tutto un programma, tutta una visione sociale a 360 gradi, tutto un ribaltamento del consueto impostoci dalle culture egemoni che vogliono il “Nord” pensiero unico ed imperialista (infatti “Prima il Nord!” … continuano a pretendere, delirando ancora, taluni). E devo dire che questa “Opera prima” di Pasqualino mi ha entusiasmato davvero tanto, pure perché in linea con i miei intendimenti, con tutte le mie “lotte” socio-culturali di sempre, specialmente per il “riequilibrio” locale e globale (bisognerebbe realizzare capillarmente le Università del Riequilibrio!). E mi entusiasma la persona e, in particolare, l’intellettuale che, mite e assai operoso, non si risparmia per la buona cultura e in particolare per la propria terra. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, pure internazionali, e porta il suo attivismo e la sua testimonianza ovunque venga chiamato, anche all’estero, specialmente nei paesi di emigrazione dove c’è maggiore sensibilità alle tematiche coltivate e portate avanti da questo artista calabrese. Infatti “A sud delle cose” è già stato tradotto in lingua spagnola da José M. Carcione come “Al sur de las cosas” (Buenos Aires 2012) e in lingua inglese da Giuseppe Villella come “To The South of Things” (Thunder Bay, Ontario, Canada 2013) e continua ad essere presentato, sempre con grande successo ed interesse, in Italia e all’estero.

 pippo-pollina_abitare_il_sogno - libroAltro artista che mi ha entusiasmato è il cantautore europalermitano Giuseppe Pollina, detto Pippo (1963) “www.pippopollina.com” il quale ha appena concluso a Verona (12 agosto 2013) il suo “inno al Sud” ovvero “SUDEN” indicazione che ha dato il titolo al CD e al lungo “tour” musicale 2012-2013 condotto con tanta solarità in giro per l’Europa assieme ai suoi due eccellenti compagni di viaggio, i cantautori tedeschi Werner Schmidbauer (Monaco di Baviera 1961) e Martin Kalberer (1967). La canzone che ha esaltato ed affascinato maggiormente l’anima del loro pubblico è “A sud del mio cuore” (Im Suden Von Meim Herzen). Pure questo titolo (come quello di Pasqualino Bongiovanni “A sud delle cose”) fa intravedere un ribaltamento della visione delle cose così come dei sentimenti. Titolo che mi riporta alla mente il radiodramma di Giuseppe Patroni Griffi (1921-2005) “Il mio cuore è nel sud” presentato nel lontano 1950. Titolo che mi ricorda pure la canzone “Camera a Sud” (1994) di Vinicio Capossela “www.viniciocapossela.it” (cantautore, nato in Germania da genitori irpini, Hannover 1965) il cui testo invita ad andare “a sud di se stessi”. E (semplice coincidenza?) … trovo a tale proposito, in una veloce ricerca su internet, anche i versi di una poesia di Carlo Manni, postati il 13 luglio 2013 in “www.carlomanni.altervista.org” con il medesimo titolo “A sud del mio cuore”. Non voglio scomodare altri, nemmeno coloro i quali hanno fatto del Sud la loro fede, la loro scelta di vita e la grande letteratura mondiale… noi che siamo del Sud e nel Sud sappiamo benissimo cosa è veramente e “naturalmente” il Sud!… Però mi sembra utile segnalare almeno il sito “www.salvatoremongiardo.com” per la consultazione gratuita delle Opere con le quali Salvatore Mongiardo (Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, 1941) cerca di dimostrare la missione storica e salvifica proveniente dal Sud, dal Mediterraneo e, in particolare, dalla Calabria. C’è bisogno di più Sud nel mondo! E il Sud, in effetti, sta tornando sempre più di moda, specialmente nelle nuove generazioni meridionali, anche se queste vivono ad esempio in Padania come il cosentino Francesco Maràno il quale, assieme ad altri amici, ha fondato e molto utilmente conduce “http://latitudinesud.blogspot.it” o come Domenico Condito, calabrese di Milano, che anima un altro sito www.utopiecalabresi.it. E ci sono sempre più manifestazioni, associazioni ed eventi che tendono a rivalutare il Sud italiano e tutti i Sud del mondo. Pensiamo, giusto per fare un esempio, alla significativa esaltazione e al sempre maggior successo della “taranta” o “pizzica” o “tarantella” … ballo liberatorio come i tanti balli dei Sud del mondo. Tarantella power! Sì, bisogna liberare il Sud, esorcizzando il Nord!!!

 E mi chiedo se, in fondo in fondo, caro Tito, tutto questo “A sud delle cose” e questo “A sud del mio cuore” non sia, poi, tutto sommato, quell’antichissimo e saggio proverbio che invita tutti semplicemente ed umilmente a mettersi nei panni degli altri per meglio comprenderli ed amarli, poiché capendo di più gli altri (Nord compreso) si capisce inevitabilmente e maggiormente se stessi. Noi negli altri, gli altri in noi! E mi chiedo, altresì, cosa sia in pratica il frenetico e generalizzato ricorso al “Sud delle vacanze”. Pare che la vacanza sia vacanza e rigenerazione, soltanto se si va a Sud. E noi stessi del sud Mediterraneo cerchiamo di andare ancora più a Sud. Ho provato a fare una vacanza al Grande Nord scandinavo e Capo Nord nell’agosto 1993 … tutto bello, tutto interessante, persino entusiasmante … ma per sentirsi veramente in vacanza c’è bisogno di caldo, di bel tempo, di colori e sapori, di solarità, di espansività umana … insomma … di Sud!… Soltanto a Sud si può fare un “pieno” di sensazioni, di suggestioni, di magie che possano appagare l’anima … soltanto a Sud possiamo incontrare meglio noi stessi e … gli altri! Forse solo “nel Sud” si può convergere tutti verso la felicità e l’armonia!

Dunque, mi sembra di capire che c’è nelle nostre vite un “Sud onnipresente” (vissuto o agognato) senza il quale è quasi impossibile esistere, poiché quasi sicuramente è almeno “l’altra metà del mondo” ma anche “l’altra metà di noi stessi”. Almeno almeno. Un Sud che per tanti, come per me, è un “Sud placentare”. Un Sud che è tutti i Sud del mondo, tutti i Sud di noi stessi. Una dimensione con cui inevitabilmente bisogna confrontarsi. Un bisogno inesprimibile ed insostituibile. Non si può sfuggire al Sud come non si può sfuggire a se stessi e… agli altri! Infatti, si ricorre al Sud come per evadere da una prigione, dorata magari, ma sempre una prigione!… E, allora, lavoriamo perché il mondo abbia tanto più Sud per tentare di “riequilibrare” i popoli. Cerchiamo di realizzare l’Unione dei Sud! Umanizziamo ed umanizziamoci sempre più come intende principalmente il Sud. Salveremo noi stessi e, soprattutto, il pianeta! Cordialità.

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Domenico Lanciano